Vinitaly 2023 report. Grande degustazione di Super Tuscan
Era il 1986 quando il giornalista inglese Nicolas Belfrage coniava il termine Super Tuscans sulle pagine di Decanter. Non lo sapeva: aveva appena trovato il nome alla prima denominazione italiana non regolata da norme ma dalla critica e dal mercato. Per ripercorrere un movimento che ha segnato la storia del vino toscano, e di quello nazionale nel suo complesso, il Comitato Historical Supertuscans, che raccoglie 16 cantine del Chianti Classico premiate con almeno un Super Tuscan prima del 1994, anno d’introduzione delle IGT, ha organizzato una degustazione storica al Vinitaly 2023.
Super Tuscan a Vinitaly 2023
I riflettori sono stati puntati sulla stellare annata 2016, con un paio di deviazioni. Tutto è iniziato con un’intuizione di Enzo Morganti: nel 1968 veniva presentato il Vigorello di San Felice. Un rosso etichettato come vino da tavola per puntare in alto, il sangiovese incontrava uve internazionali e una nuova dimensione con la novità dei legni piccoli introdotti negli anni ‘80. La degustazione è stata ben condotta dalla Master of Wine Sarah Heller, in compagnia del presidente del comitato Paolo Panerai e Niccolò Mascheroni Stianti (Catello di Volpaia).
Dal punto di vista metereologico la 2016 in Toscana è stata la perfezione: andamento climatico bilanciato e graduale, maturazione progressiva e prolungata e un settembre perfetto. Al di là dell’uvaggio e della cifra stilistica aziendale, abbiamo ritrovato slancio, progressione, un finale vibrante: il timbro di un’annata memorabile per freschezza e fragranza. Ha una marcia in più.
Super Tuscan. La grande degustazione
I vini degustati sono stati ordinati in ordine cronologico sulla base della prima annata in commercio.
Vigorello 2016 – San Felice
50% cabernet sauvignon 45% merlot 5% petit verdot
Scuro e maturo, si apre su sentori di cuoio e tabacco scuro. La bocca è asciutta, severa nella trama tannica, con ritorni di prugna ed echi terrosi, per un finale di marca speziata. Since 1968.
Tignanello 2016 – Antinori
80% sangiovese 13% cabernet sauvgnon 7% cabernet franc
Davvero un’ottima annata per il Tignanello che mostra un’essenza mediterranea e balsamica che esalta il frutto e dona armonia e pienezza a un palato intenso, succoso e persistente. Abbina piacevolezza e carattere. Since 1971.
Fabrizio Bianchi Sangioveto Grosso 2016 – Castello di Monsanto
100% sangiovese
Al naso, le note floreali emergono ben definite, insieme a quelle di frutti rossi maturi. Il palato è progressivo e compatto grazie a un tannino fitto e vellutato, lungo e solare. Un sangiovese in purezza di notevole originalità espressiva. Since 1974.
I Sodi di San Niccolò – Castellare di Castellina
90% sangiovese 10% malvasia nera
Pienezza e complessità. Ai frutti scuri del naso si affiancano note speziate, di tè nero e ribes. In bocca conferma integrità e austerità, ben bilanciate da sapidità e freschezza per una progressione da 2016. Chiude su una lunga e fresca sensazione di piccoli frutti neri e scorza di arancia. Since 1977
Le Pergole Torte 2016 – Montevertine
100% sangiovese
I profumi sono ancora in via di definizione, si concede poco tra echi di terra ed essenze balsamiche. La bocca regala la consueta stoccata di freschezza e intensità, con una sapidità che cresce nel bicchiere e un finale energico, ancora poco disteso. Bisognerà pazientare per parecchi anni prima di vederlo nella sua veste migliore. Since 1977.
Cepparello 2016 – Isole & Olena
100% sangiovese
Saliamo su un registro di note tostate e affumicate che affiancano ricordi fruttati e floreali di bella raffinatezza. L’apporto del legno è ancora in evidenza ma ha progressione e ritmo, bocca reattiva e lunga Since 1980.
Sangioveto 2016 – Badia a Coltibuono
100% sangiovese
Vellutato e fresco. Tra naso e palato si gioca tutto su note sinuose lignee e di piccoli frutti rossi. Morbidezze che al palato sono bilanciate da un tannino leggero e ben levigato e un’acidità che dona al sorso vitalità. Un po’ più esile rispetto alla media della batteria. Since 1980.
Camartina 2018 – Querciabella
70% cabernet sauvignon 30% sangiovese
Intenso e progressivo. Il Camartina sfoggia una prestazione di grande vitalità, abbinando potenza e struttura a vivide note balsamiche. La bocca è densa, stratificata, ha importanti margini di evoluzione in bottiglia. Since 1981.
Concerto 2016 – Castello di Fonterutoli
80% sangiovese 20% merlot
Che bocca piena e carnosa! Spiccano i frutti scuri, il sorso è definito da una bella progressione, ritmata da una polpa matura e golosa. Chiude ben disteso in un finale lievemente speziato. Since 1981.
Cabreo 2016 – Ambrogio e Giovanni Folonari
sangiovese 33% cabernet sauvignon 33% merlot 34%
Un po’ sottotono rispetto all’altissima media della batteria. I profumi sono erbacei, ma non molto legati, la bocca è ancora dura, con un finale compresso e tagliente. Il sospetto, anche della stampa estera accanto a noi, è quello di una bottiglia non perfetta. Since 1982.
La Gioia 2016 – Riecine
100% sangiovese
Che finezza! Un ventaglio di profumi gentili e ariosi, viola e ciliegia croccante, anticipano una bocca piacevolissima, che ha un cambio di passo di grande classe, profonda e articolatissima. La beva è esaltante: Gioia di nome e di fatto. Since 1982.
Fontalloro 2009 – Fèlsina
100% sangiovese
Qui il fattore tempo si sente. I sentori scuri e terrosi del sangiovese mancano di definizione e fragranza. La bocca pur conservando consistenza rimane piuttosto lenta nello sviluppo. Il finale vira su note ossidative. Since 1983.
Balifico 2020 – Castello di Volpaia
65% sangiovese 35% cabernet sauvignon
Il più giovane della batteria si prone su intense note di rosa, con un tocco aromatico che spiazza. La bocca è fruttata e intensa, il sorso è agile e scattante, sostenuto da una trama tannica bilanciata. Since 1985.
L’Apparita 2016 – Castello di Ama
100% merlot
Balsamico e maturo nella sua trama fruttata di more. La struttura tannica è fitta, cremosa e pregevole, per sensazioni setose. Il finale vira su sensazioni speziate, di noce moscata e mandorla tostata, con lunghi ritorni fruttati e balsamici. Since 1985.
Brancaia il Blu 2016 – Brancaia
55% sangiovese 40% merlot 5% cabernet sauvignon
Un naso di bella complessità è il preludio a un palato intenso e su più registri. I toni scuri di frutti neri e di terra accompagnano una struttura tannica vellutata che dona solidità e carattere in un finale armonico. Since 1988.
Acciaiolo 2016 – Castello di Albola
60% sangiovese 40% merlot
Chiudiamo la degustazione con un rosso dai profumi di bosco e macchia mediterranea. La bocca ha un crescendo di tostati, con frutto e acidità a bilanciarsi. Since 1988.
a cura di Lorenzo Ruggeri e Marzio Taccetti