Come fare la pastiera secondo Antonino Cannavacciuolo: la ricetta tristellata

offresi ristorante e pizzeria in affitto

Come fare la pastiera secondo Antonino Cannavacciuolo: la ricetta tristellata

Aprile 2, 2023 Uncategorized 0

La storia

Più che un dolce, è un monumento della pasticceria italiana. E fra i più antichi, se è vero che antecedenti della pastiera sarebbero comparsi nei riti delle cerealia, le celebrazioni della primavera nell’antica Roma, e perfino nelle feste nuziali, sotto le sembianze di un pane di grano e farro farcito alla ricotta. Sta di fatto che la prima attestazione di una ricetta simile a quella attuale viene datata intorno al XVIII in quel di San Gregorio Armeno: dove la farcia era più o meno analoga, ma al posto della raffinata pasta frolla si usava una “pastaccia” composta di farina, acqua, uova, sale e poco strutto. Nel 1837, in particolare, spettò a Ippolito Cavalcanti codificare la preparazione.

@Stefano Fusaro

Il dolce e l’abbinamento

Regina della Pasqua, non solo campana, la pastiera ha conosciuto nel tempo innumerevoli varianti: nata salata, può tuttora essere preparata con insaccati e salumi; oppure con la crema pasticciera, il riso o i tagliolini. L’interpretazione di Antonino Cannavacciuolo, ultimo tristellato italiano, aderisce pienamente alla tradizione.

Ma la sua è un’ossessione, se è vero che sull’e-shop può essere acquistata anche in vasocottura e a Villa Crespi l’ha proposta in versione destrutturata insieme al pastry chef Pier Federico Pascale.

Pastiera scomposta @Francesca Pagliai

Questo l’abbinamento di Tommaso Caporale, Mister bollicine: “Morbidezza chiama cremosità. Ideale la freschezza di una bollicina da falanghina per rimanere in Campania, dove si fondono gli aromi fruttati di agrumi e fiori di acacia, abbinati a un corpo sinuoso e graffiante”.

La ricetta della pastiera di Antonino Cannavacciuolo

Ingredienti per 12 persone

Per la pasta

390 g di farina 00

55 g di farina di mandorle

135 g di zucchero a velo

75 g di uova

220 g di burro in pomata

1 baccello di vaniglia

2 g di sale naturale

Procedimento

Mescolare per pochi secondi in una planetaria con la foglia o a mano il burro, la farina di mandorle, lo zucchero a velo, i semi della vaniglia e il sale.

Incorporare poco alla volta le uova a temperatura ambiente e la farina bianca, finché il composto non acquista consistenza.

Formare una palla e avvolgerla nella pellicola. Riporla in frigorifero per qualche ora.

Per la farcia

300 g di grano cotto

200 ml di latte

1 cucchiaio di strutto (o burro)

la scorza di 1 limone non trattato

la scorza di 1 arancia non trattata

350 g di ricotta fresca di bufala oppure vaccina

300 g di zucchero

4 uova intere

3 tuorli

1 pizzico di cannella in polvere

150 g di canditi di arancia e cedro a cubetti

5 gocce di acqua di fiori d’arancio

Procedimento

Per la farcia, cuocere a fuoco bassissimo grano, latte, strutto e scorze come se fosse una crema, mescolando di tanto in tanto per circa 30 minuti. Spegnere e conservare a temperatura ambiente, eliminando le scorze.

Montare ricotta, zucchero, uova e cannella in una planetaria o con lo sbattitore elettrico; riunire i due composti aggiungendo i canditi e l’acqua di fiori d’arancio.

Cottura del dolce

Foderare una tortiera con la frolla, lasciandone da parte un po’, e riempire con il composto ottenuto.

Con la pasta rimasta formare delle strisce e intrecciarle sulla superficie della torta; cuocere in forno a 190 °C per circa un’ora. Controllare con uno stecchino che il cuore sia pronto.

A cottura ultimata spegnere il forno e lasciare rassodare con lo sportello socchiuso per almeno un’ora e 30 minuti. Sformare con attenzione la torta fredda e servirla a temperatura ambiente.

Indirizzo

Villa Crespi

Via Fava, 18, 28016 Orta San Giulio NO

T +39 0322 911902

info@villacrespi.it

Sito web

The post Come fare la pastiera secondo Antonino Cannavacciuolo: la ricetta tristellata appeared first on Reporter Gourmet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *